Fabrizio De André
Un Ottico
[Strofa 1]
Daltonici, presbiti, mendicanti di vista
Il mercante di luce, il vostro oculista
Ora vuole soltanto clienti speciali
Che non sanno che farne di occhi normali
[Strofa 2]
Non più ottico, ma spacciatore di lenti
Per improvvisare occhi contenti
Perché le pupille abituate a copiare
Inventino i mondi sui quali guardare
Seguite con me questi occhi sognare
Fuggire dall'orbita e non voler ritornare
[Strofa 3]
Vedo che salgo a rubare il sole
Per non aver più notti
Perché non cada in reti di tramonto
L'ho chiuso nei miei occhi
E chi avrà freddo
Lungo il mio sguardo si dovrà scaldare
[Strofa 4]
Vedo i fiumi dentro le mie vene
Cercano il loro mare
Rompono gli argini
Trovano cieli da fotografare
Sangue che scorre senza fantasia
Porta tumori di malinconia
[Strofa 5]
Vedo gendarmi pascolare
Donne chine sulla rugiada
Rosse le lingue al polline dei fiori
Ma dov'è l'ape regina?
Forse è volata ai nidi dell'aurora
Forse volata, forse più non vola
[Strofa 6]
Vedo gli amici ancora sulla strada
Loro non hanno fretta
Rubano ancora al sonno l'allegria
All'alba un po' di notte
E poi la luce, luce che trasforma
Il mondo in un giocattolo
Faremo gli occhiali così!
Faremo gli occhiali così!