Becchino in colpa non sorride, spremiarance abbandonato stride
Sassofono argentato esclude io debba averti
Campane rotte e corni smunti mi soffiano in faccia irriverenti
Ma son perdenti, io vivo per amarti
Ti voglio, ti voglio, ti voglio da star male
Ti voglio
Politico ubriaco spunta dovunque sta una madre affranta
E tutti i salvatori con quell’aria stanca è te che aspettano
Ed io aspetto loro perché sia interrotto questo mio succhiare da un boccale asciutto
Perché serva chi ti spalanchi tutto e me ci mettano
Ti voglio, ti voglio, ti voglio da star male
Dolcezza, ti voglio
Ebbi tanti padri e non li ho più, al grande amore non diedеro importanza
Le loro figlie ora mi buttan giù perché io nе faccio senza
Ed io ritornerò alla mia regina nera, farò due confidenze alla mia cameriera
Guardarla fisso in viso non mi fa paura e lei lo sente
È buona con me e per la verità non c’è nulla di me che lei non sa
E anche se non sempre vorrei essere qua, per lei non fa niente
Ti voglio, ti voglio, ti voglio da star male
Ti voglio
Quanto al tuo ballerino di seta cinese, aveva quattro note e glie le ho prese
Non è che io sia stato granché cortese, che dici tu?
Ma l’ho fatto perché, perché mentiva, perché ha preso da te quel che gli serviva
E anche perché il tempo è lui che favoriva e poi perché, perché
Ti voglio, ti voglio, ti voglio da star male
Dolcezza, ti voglio
(Ti voglio, ti voglio
Ti voglio, ti voglio…)