Ivan Graziani
Poppe poppe poppe
Ma io non so com'è nata questa cosa qui
E quando mai è cominciata
Sarà stata mia zia
Con quei seni anni cinquanta
A contagiarmi in questa mia mania
Poppe, poppe, poppe
Poppe, poppe, poppe
Poi la mia prof. di Petralia Di Sotto
Che aveva due tette che sembravano quattro
E cosa dire della preside, laureata in ostetricia
Aveva due spade proprio dentro la camicia
Scollature, panettoni, rigoglio sano di femminili ormoni
Colline bianche e solchi misteriosi
Dove si appuntano gli sguardi dei golosi
Perché al mondo, al mondo
Ci sono troppe poppe, poppe, poppe
Poppe, poppe, poppe
Scollature, panettoni, rigoglio sano di femminili ormoni
Colline bianche e solchi misteriosi
Dove si appuntano gli sguardi dei golosi
Perché al mondo, al mondo
Ci sono troppe poppe, poppe, poppe
Poppe, poppe, poppe
E mi ricordo dal barbiere le donnine profumate
Con quelle tette da illusioni disperate
E dal meccanico della Pirelli il calendario
Aveva in copertina un seno leggendario
E non ho mai guardato più in giù della cintura
Perché è di sopra che si esprime la natura
E io voglio annegare nella gommapiuma
Su due tette ricoperte di bagnoschiuma
Scollature, panettoni, rigoglio sano di femminili ormoni
Colline bianche e solchi misteriosi
Dove si appuntano gli sguardi dei golosi
Perché al mondo, al mondo
Ci sono troppe poppe, poppe, poppe
Poppe, poppe, poppe
That's right