Ornella Vanoni
La Discesa E Poi Il Mare
È così tutte le volte, è così anche stavolta:
Una carezza per sentire tutto il freddo di una fine
Una nausea balorda che ti appoggia ad una porta
È così anche stavolta
Sto soffrendo come un cane e mi rivedo da bambina
Appoggiata a un paracarro, che non oso stare male
Sto scendendo verso il mare, ho la scuola ormai alle spalle
In vacanza verso il mare, sto scendendo verso il mare
Con la faccia di mio padre che non gliene frega niente
Di quell'ennesima tortura della nostra villeggiatura
Torni in macchina e ti sembra di potercela ormai fare
L'equipaggio ti incoraggia, la discesa e poi il mare
Guarda come guida bene, come taglia ogni curva
E fai finta di sorridere e ti sforzi e non ci riesci
Di pescare con le mani ma hai le braccia troppo corte
In un bagno di sudore un pochino di vigore
E va be', ferma di nuovo, c'è la bimba che sta male
"Un'altra volta prendi il treno" , "Non le dar più da mangiare"
Sulla fronte ormai di ghiaccio ti è conforto di sentire
La buona mano di tua madre che ti dice "Su, da brava!"
E la faccia di mio padre guarda in giro indifferente
Sta pensando al suo lavoro, al suo unico ristoro
Fuma la sua sigaretta con boccate lunghe, larghe
Quella faccia la ricordo come quella di un signore
Fortunato molto e forte, molto più di me davvero
E mi rivedo da bambina, sto scendendo verso il mare...
E mi rivedo da bambina, sto scendendo verso il mare...