Eccomi qua, atteso a vagar
Senza un approdo o un ritorno
Tra un gioco insano e il canto del mar
In fuga dal mio stesso sogno
Mentre assopito in un videogame
Telecomando la sorte a largo di Truman Lake
C’è chi vedrà deliri e visioni
Nella mia veglia irrequieta
Di scomodar contrappassi e illusioni
Fino anche al sommo poeta
Mentre condanno la mia pietà
A precipitare nel sogno
In un mare diviso a metà
E scivola via, scivola via
Una popolata indecenza
Scivola via, scivola via
Gelida per convenienza
Cala un sipario di plastica
Tra battiti spenti a comando
E un mare diviso a metà
Mare accecato е un gioco che avanza
La conta all’indietro ora è in moto
Fuga che scardina la distanza
Tra soffеrenza ed ignoto
Desto e in odor di fatalità
Mare che soffoca il sonno
Della mia stessa pietà
È una sorte che non vorrei
Steso a largo a Truman Lake
Il mio sogno mi telecomanderà
Contro un muro di plastica
Una piaga in scatola
Schiva nella sua metà
Dal mio sogno mi telecomanderà
Contro un muro di plastica